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"Game of thrones 7x05": potrei vomitare.


Un quinto e orripilante episodio quella della settima stagione di Game of Thrones. Ma no, tranquilli, non mi riferisco alla sceneggiatura, ma alla regia.

Partiamo dagli eventi di una certa rilevanza, ergo non Jon e il drago che ormai era cosa scontata. L'esercito dei non morti si sta avvicinando, Bran li ha individuati e a Grande Inverno non possono far altro che richiamare Jon. Jon che insieme a Jorah, che neanche il tempo di rivedere la sua amata che già va via, Davos e Gendry, che ricompare dopo numerose serie e la cui utilità in questo momento mi sfugge altamente, decide di andare oltre la barriera a catturare un non morto per mostrarlo al mondo in modo tale che anche la regina Cersei possa dargli supporto.
Quindi si, tre persone, a cui si aggregherà Tormund ed il Mastino con la sua piccola compagnia, andranno incontro all'esercito dei non morti. Se dovessimo considerare la linea che Game of Thrones ha costruito negli anni, dovrebbero morire tutti, perché se c'è una cosa che mi ha fatto appassionare a questa serie TV è il fatto che non esiste un "eroe", ogni persona è limitata e in condizioni critiche muore, com'è giusto che sia. Però abbiamo Jon Snow, già risorto una volta e 
Dondarrion, già morto e risorto chissà quante volte, non morti contro non morti! Spero in qualcosa di interessante e sensato.

Cersei sembra intenzionata ad accettare l'armistizio proposto da Tyrion a Jaime (che toccanti quei trenta secondi di scena, quasi come se non ci fossero), anche se effettivamente non sappiamo di cosa si tratti precisamente, ma al momento opportuno colpirà alle spalle, almeno è questo quello che ha fatto intendere. Ma possibile che Daenerys sarà così ingenua da farsi fregare in questa maniera? Per carità, ha già dimostrato di avere scarsa dimestichezza con il potere, ma arriverà fino a questo punto?

Intanto Arya e Dito Corto giocano a rincorrersi a Grande Inverno. Che Petyr Baelish stesse tramando qualcosa era scontato, insomma, non sarebbe lui altrimenti, ma l'aver scoperto Arya nelle sue stanze rende tutto molto più intrigante, mi aspetto qualcosa di molto interessante, precisamente la morte o l'allontanamento di uno dei due. Speriamo bene.

Infine abbiamo Sam, che stanco di essere ignorato da tutti alla Cittadella, e giustamente fa la stessa cosa con la sua compagna anche se stava per dire qualcosa giusto un pochetto importane per quanto riguarda le sorti della guerra, decide di andare via rubando qualche libro per poter in qualche modo aiutare il suo amico Jon.

Veniamo ora al disastro di questa puntata. Già nello scorso episodio ho accusato la regia della poca accuratezza nella gestione del tempo ma in questa abbiamo assistito all'apoteosi! E non scherzo quando dico che per poco non ho vomitato. Nel giro di pochissimi minuti abbiamo visto Davos (Prendo lui come esempio perché è presente quasi sempre) andare da Roccia del Drago alle coste di Approdo del Re, successivamente all'interno della città (con Tyrion che va direttamente nella fortezza rossa chissà come), poi di nuovo all'esterno, nell'immediato lo ritroviamo a Roccia del Drago e subito dopo alla barriera, il tutto in un arco di tempo talmente breve da non far capire nulla allo spettatore.
Ma è mai possibile una cosa del genere? Io la trovo veramente vergognosa perché basterebbe poco per far capire lo scorrere del tempo, eppure si ostinano a fare queste cavolate.

Normalmente direi "speriamo in bene per la prossima puntata", mi sinceramente le mie speranze ormai sono svanite su questo aspetto. Spero almeno che il susseguirsi degli eventi sia quanto meno decente.

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